Chi manda il freddo?

Per fortuna non ci arrivano solo mail di complimenti e di ringraziamenti, ma a volte capita che qualcuno si innervosisca e non approvi. E questo è inevitabile, ma se poi queste esternazioni diventano esplicite, ci costringono un po’ a chiarire delle cose, prima di tutto a noi stessi, e ad aggiustare il tiro.

Non vogliamo fare di certo un trattato di teologia, ma ci preme da un lato non dire fesserie mezze eretiche, e dall’altro rispondere per bene a chi ci pone delle domande.

Ringraziamo M. che con le sue sollecitazioni ci ha fatto discutere, leggere, chiedere, crescere.

di M.

Buongiorno,

ho letto qualche parte del vostro blog “piovono miracoli” ma, con tutto il rispetto che posso avere e la comprensione per la vostra dolorosa situazione (ne so qualche cosa anch’io, che sono rimasta orfana a pochi anni di vita), vorrei davvero che la si smettesse di dire frasi come “Dio sceglie una croce per noi” oppure “Dio ci dà questa croce”…

Ma come si può pensare che, chi ha dato la vita per i suoi, scelga o decida di darci, volutamente, una cosa che ci fa tanto soffrire?

Il male esiste, punto e basta, da sempre, in contrapposizione al bene e all’amore immenso di Dio per noi, non è Dio che ce lo dà!
Questa, per me, è come se fosse una bestemmia. Come può l’amore stesso dare il male a colui che ama? Purtroppo il demonio attraverso tutti i mali fisici e spirituali di questo mondo, si esprime e lotta contro l’uomo, Dio semplicemente, lo permette, lottando comunque al nostro fianco (e dando un senso al nostro dolore) come ha, permesso che noi avessimo la piena libertà di scegliere per Lui o contro di Lui.

 

Quindi io pregherei voi, e tutti quelli che si esprimono (soprattutto pubblicamente) come vi siete espressi voi, di stare molto attenti, perchè l’immagine di Dio che passa è completamente sbagliata, e non lo dico solo io, ma anche il mio parroco, e molti altri preti e non.
Grazie comunque per la vostra testimonianza.

 

A questo punto Stefano ha risposto, chiedendole di indicarci i punti del blog in cui abbiamo detto quelle parole, ma non ce n’era quasi bisogno, io le ho dette anche in televisione! E’ che finora mi è sembrata una sottigliezza linguistica, “Dio manda il freddo secondo i panni” è stato sempre per me un punto da cui partire per accettare le cose che capitavano, e se a volte (spesso) non mi sembrava di avere abbastanza panni, ne chiedevo ancora. Ma, convinta che la croce che portavamo non fosse una sorta di punizione divina per il male commesso da noi e dai nostri avi, non mi sono molto soffermata sui dettagli del latore della stessa.
M. comunque ci ha ancora scritto:

 

E’ sera, sono tranquilla e finalmente sola, ho potuto rileggere con calma la tua mail. Riassumendo, quello che non ci trova completamente in accordo, sembrerebbe il fatto che io identifico la croce con il male, mentre tu con la sofferenza che il male causa, ma potrei essermi sbagliata nel comprendere…
So di ripetermi, ma le frasi del tipo: “Dio mi ha dato questa croce e devo portarla”, oppure “se Dio ti dà una croce ti dona anche la forza per sopportarla” mi riempiono di angoscia.
Io sono convinta fermamente che Dio voglia la nostra felicità, già su questa terra, è la vita che a volte ci mette di fronte a dolori quasi insormontabili, e, a questo punto, o una persona perde la fede (ammesso che l’abbia), oppure capisce che Dio non è un nemico ma qualcuno a cui aggrapparti, che ti dona speranza e la certezza che, qualsiasi cosa accada, non può finire qui, non può finire così…

 

D’altronde, se penso alla morte di Gesù (mi vengono sempre in mente le scene del film “Passion” di Mel Gibson), la croce chi gliel’ha inchiodata addosso? Suo Padre? Direi di no, siamo stati noi uomini!
Ma, anche in quel frangente, Dio ha lasciato che l’uomo decidesse liberamente di uccidere il suo Creatore, senza intervenire, come avrebbe voluto il ladrone al suo fianco.

 

Ora invece, mi piacerebbe confidarti la domanda che sempre mi pongo, e che forse troverà una risposta quando sarò (spero!) in paradiso, mandandomi spesso in crisi di fede. Ti farò un esempio proprio in sintonia con la tua vicenda; ho infatti degli amici che, come voi , alcuni anni fa hanno dovuto combattere contro la leucemia della loro seconda figlia.
La bambina è guarita e sua madre tutti gli anni va a Lourdes, credo per adempiere ad un voto fatto alla Madonna. Allora mi domando: perché lei si e Filippo no?
Forse voi avete meno fede? Forse non avete pregato abbastanza o non siete andati in pellegrinaggio? Io non credo proprio, anzi, potrebbe essere esattamente il contrario.

 

Qualcuno potrebbe dare una risposta medico/scientifica: non tutte le persone sono uguali, non su tutti le cure hanno lo stesso effetto, altri potrebbero dire che il Signore ci conosce tanto bene e sa che, al contrario di altri, voi potevate trasformare questo grande dolore e dargli un senso, fino a farlo diventare un esempio di vera  testimonianza.

 

In questo momento, quello che posso dire e che voglio a tutti i costi credere, è che Filippo è in Paradiso ed è felice come noi non possiamo ancora immaginare, altrimenti niente avrebbe senso. Nemmeno questa mail.
Un caro saluto a te e alla tua famiglia.

3 risposte a "Chi manda il freddo?"

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  1. La ” bellezza “di questo blog è a che questa. Sì pensa, si ragiona , ci si arrabbia ma il fine è quello di capire o immaginare il disegno di Dio.Un disegno che forse non capiamo ma che cerchiamo in modi diversi ma cerchiamo.

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  2. Mi pare che il problema sia semantico, e parta già dal Padre Nostro: “è non ci indurre in tentazione”. Non è certo Dio a “indurci”, e di recente l’episcopato ha cercato di modificare la dizione in: “non abbandonarci nella tentazione”, ma con poco successo perché i modi di dire sono difficili da sradicare. Tolleranza Cristiana, dunque!

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