Perché questo blog?

E’ possibile non farsi schiacciare da una malattia? E’ possibile scoprire di aver ricevuto un dono quando quella malattia colpisce un bambino? E’ possibile perdere quel bambino e continuare a guardare avanti con speranza e fiducia?

Filippo è stato un bambino come tanti altri, tutti i bambini sono speciali e Filippo lo era.

All’età di 2 anni Filippo si è ammalato di leucemia.

Tra cure, trapianti di midollo osseo, periodi di remissione e ricadute, Filippo ha vissuto fino a 8 anni e mezzo. Poi, il 20 novembre scorso è salito al Cielo.

Il giorno dopo è stata celebrata la festa della sua Pasqua, così è stato chiamato il suo funerale.

Durante i sei anni di malattia di Filippo, abbiamo cercato di non farci schiacciare dalla sofferenza, dal dolore e dalla paura, abbiamo imparato prima ad accettare la Croce che il Signore ha scelto per noi e poi addirittura ad abbracciarla, finché ci siamo resi conto che era la Croce stessa a trasportare noi. Abbiamo capito che quella Croce era un Dono.

Ora desidero fare qualcosa affinché quello che successo, quello che abbiamo ricevuto non vada perso.

Da qui l’idea di questo blog, che non vuole essere solo mio, ma di tutti, della comunità che si è stretta attorno a noi il 20 novembre, delle persone che già da anni pregavano per noi e ci hanno accompagnato in questo cammino, di tutti quelli che abbiamo incontrato, anche solo virtualmente, e che ci hanno fatto assaporare come sarà il Paradiso, ci hanno fatto assaggiare la Comunione dei Santi e la vita del mondo che verrà.

Vorrei raccontare come siamo riusciti a trasformare il male in bene, e le cose belle che abbiamo ricevuto in questi anni di malattia e attraverso l’esperienza di accompagnare un figlio verso la vita eterna.

Inoltre desidero che chiunque abbia qualcosa da raccontare lo faccia attraverso questo blog in cui vorrei raccogliere le testimonianze delle persone che hanno conosciuto Filippo e la sua storia, che hanno ricevuto qualcosa da un bambino che ha saputo trasformare la sua croce nella strada che lo ha portato in Paradiso, e che hanno imparato da lui a fare altrettanto.

Aspetto quindi le vostre mail (a questo indirizzo: piovonomiracoli@gmail.com), affinché si possa mettere in comune (per chi lo desidera in maniera anonima) quanto è stato ricevuto, e anche se si tratterà di soli 5 pani e 2 pesci, sappiamo che ci penserà il Signore a farli bastare per tutti.

 

Anna

22 risposte a "Perché questo blog?"

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  1. Massimo (gruppo giro)
    Ho avuto il piacere di conoscere Stefano nell’esperienza del Giro del giovedì e all’emergenza freddo della parrocchia San Giovanni Battista De Rossi e non mi sono meravigliato affatto della celebrazione della Pasqua di Filippo. E’ stato un momento di compartecipazione della Gioia piena di Filippo che davanti al papà Celeste ha presentato tutte le persone a lui care e quelle che gli sono state vicine.
    Grazie alla vostra semplicemente splendida famiglia, tutti noi abbiamo assaporato una anticipazione di eternità.

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  2. Piove un altro miracolo…..anziché essere noi a trovare parole di conforto…a sorreggervi… siete ancora una volta voi a sostenerci…a restituirci serenità, forza, coraggio…..a tenerci per mano in questo cammino.
    Personalmente mi state aiutando a riscoprire una fede che in alcuni momenti sembrava smarrita.
    Grazie meravigliosa famiglia….siete davvero speciali

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  3. Ho perso mio figlio (unico) un anno e mezzo fa, per un tumore, dopo 4 anni circa di calvario. Quando è mancato aveva 13 anni e mezzo. All’inizio per quasi un anno potrei ripetere la vostra storia. La Messa del funerale sembrava una festa ed anche a casa…ora
    gli amici chiamano poco, hanno la loro famiglia e dinamiche diverse. Forse se avessimo un altro figlio, potremmo continuare a frequentare altre mamme e papà. Essendo rimasti solo in due è diverso. Inoltre mio marito non è credente e, se dopo la morte di nostro figlio era “ubriaco di amici che gli ripetevano: lui è qui, è qui con noi” ed aveva un po’ di Fede, ora si dichiara ateo…ed io sono sola: non è facile incontrare gli amici da sola e, in casa, tristezza.

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    1. Perdonami Antonella se mi permetto di risponderti, rileggo adesso il tuo post e vorrei raccontarti una cosa: conosco una signora ultra novantenne perfettamente sana di mente che ha perso il figlio unico e il marito e in occasione di una Festa (forse Natale) la chiamai per gli auguri rammaricandomi di essere lontana e di sapere che era sola, ma lei mi rispose. “io non sono mai sola c’è DIO con me!”. Questo vale anche per te! Ricordalo.
      Gabriella

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    2. Carissima Antonella! Ti incontro per caso, se si può considerare questo un caso, dato che da tempo cerco conforto dappertutto. Anch’io mi ritrovo sola, mio marito non crede. So cosa provi, a casa e non. Ma tu hai un Angelo accanto. Il tuo figliolo c’è sempre ed è con voi due, sempre e ovunque. Ti vorrei abbracciare e vorrei dire a tuo marito di “cercare” la fede perché il suo figliolo lo vuole. Vi porto con me, prego per voi e tu, cara Antonella, prega anche per me. Lore

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  4. ho seguito la storia di Filippo il giorno della sua Pasqua. Mi intrometto in punta di piedi. Quasi senza disturbare. Mio figlio Teodoro è nato morto, per un tumore tra polmoni e cuore. I miracoli forse succedono e noi abbiamo avuto il miracolo di incontrare famiglie come la mia e donne come me. Solo per dirvi che non siete soli. E che, ovunque Filippo sia, non è solo nemmeno lui. Ne sono certa.

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  5. Con voi, mi ritrovo sempre in una posizione di privilegio: sarà anche una piccola cosa, ma la foto del cielo coi palloncini mi emoziona.
    Mi sentivo fuori luogo a fotografare durante il funerale, ma quei palloncini mi ricordavano troppo quelli della nostra festa “noi ci crediamo” che organizzammo sotto la finestra di Filippo in occasione del secondo trapianto. Volevo fare un video per Zia Silvia, che non poteva venire, ma che era venuta quella sera in ospedale. Ora capisco che non è stato poi sbagliato scattare delle foto ad un funerale, anche se nessuno, per fortuna lo chiama più così. Mille immagini e ricordi mi scorrono in mente, e da giorni scorrono. Ancora risuonano in me le vibrazioni di quel giorno, e ad ognuna posso associarne una vissuta in questi lunghissimi 6 anni. Quanti dubbi, pensieri, sofferenze ha risvegliato la vostra storia in me: a nessuno ho ancora saputo dar un posto preciso e ancora sono vivi. Così anche Filippo è ancora vivo. Vincenzox5

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  6. Caro Vincenzo, come in tutte le feste è bello scattare fotografie con la torta. I palloncini sono stati la torta della festa per la Pasqua di Filippo…e non potevano mancare.

    Come ha spiegato Anna, questo vuole essere un blog di storie, storie di piccoli miracoli, che nascono dal salire sopra le difficoltà, anche quotidiane, senza farsi schiacciare da esse. Siamo sicuri che tu, alla luce di questi ultimi 6 anni, ne abbia molte da raccontare e molte ne avrai da raccontare dopo l’ultima festa di Filippo: aspettiamo solo che tu le scriva e ce la mandi…

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  7. Carissimi siete stati, SIETE e SARETE SEMPRE genitori ECCEZIONALI. Grazie Gesù che mi hai dato la fortuna di conoscere person come loro. Luciana

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  8. Ciao,
    mi sono imbattuta nel vostro blog e mi ha tanto colpito l’immagine del fratellino che saluta Filippo…
    Mi sono scese le lacrime, lacrime di commozione al pensiero che una famiglia possa stare vicino ad un bambino, il proprio bambino, attendendo il momento in cui passerà alla nuova vita…e al pensiero di un bambino che sta attendendo consapevolmente questo passaggio…è davvero un grande mistero d’amore. Grazie perché persone come voi ci mostrano che ci si fa santi proprio nel quotidiano, anche attraverso i pidocchi proprio quanto ti sta morendo un figlio…
    Per questo volevo dire alla signora rimasta sola col marito non credente: tu hai accompagnato tuo figlio alla vita eterna, a quel passaggio ineffabile, lui ti sta accompagnando nel prosieguo della tua vita terrena. Non voglio usare la retorica di frasi come “lui è qui”, l’assenza si sente, e pesa…Ma anche dalla solitudine, dalla sofferenza, dalla croce può e anzi deve sorgere una nuova luce. Non sentirti delusa perché gli amici sono spariti, tornati alle loro vite…è perfettamente normale…ma vivi la tua vita, il tuo amore con tuo marito, e se anche con lui ora non riesci a comunicare, fa’ comunque che tuo figlio non sia morto invano. Non permettere che la sua eredità siano tristezza e disillusione…non sei sopravvissuta a lui per questo, ma per vivere gioia e luce, nonostante tutto. La vita serve alla santità, non ad altro, e a volte la santità consiste proprio nel saper sorridere nonostante non ci siano grandi motivi per farlo. Ma l’amore per il tuo bambino, questo già è un motivo, perché tale amore non è svanito col suo passaggio, ma è sempre lì, vivo, nel tuo cuore.

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    1. Alessia, ho letto solo ora dopo tanto tempo: non pensavo che qualcuno rispondesse a me, ma i commenti fossero solo rivolti a Filippo, quindi non avevo letto né il tuo né altri.
      Mi hai commosso, facendomi piangere quando hai scritto “fa’ che comunque tuo figlio non sia morto invano”. Io devo cercare di censurare i ricordi e non dialogo che raramente con lui: la sofferenza è troppa. Lo stesso accade a mio marito. Non riusciamo nemmeno a goderci una vacanza, perché non è più lo stesso, c’è un vuoto in mezzo a noi. E’ stata canonizzata da poco Madre Teresa di Calcutta: lei ha sorriso sempre in 50 anni di aridità: hai ragione, devo farlo, qualunque sia il mio stato d’animo reale. Anche se le persone da me si aspettano il contrario e dopo il funerale di mio figlio sono stata serena per un po’ di tempo …ed ho scandalizzato, non sono stata capita.

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  9. Ciao carissimi!grazie per la vostra testimonianza. mio marito ed io abbiamo adottato una bimba meravigliosa,siamo felicissimi, e siamo grati e commossi che abbiate affidato a vostro figlio la preghiera per chi i suoi bambini li aspetta ma fa tanta fatica perché non arrivano. grazie. grazie ancora. carla

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  10. Ad un anno dall’apertura di questo blog sono piovuti veramente infiniti miracoli! E chissà quanti sono avvenuti senza che noi ce ne accorgessimo! Siamo talmente abituati ad avere il bene ed il bello dalla vita che ci dimentichiamo essere doni del cielo, doni di un Dio Amore, Padre premuroso e presente in ogni momento della nostra esistenza, da dimenticarci di ringraziare di tutto quello che abbiamo e che ci capita! Certo i nostri pani e pesci sono stati pochi ma ce li abbiamo voluti mettere… in comunione con tutti voi, come siamo certi sono in comunione i nostri figli in cielo che stanno lavorando con molto impegno ed entusiasmo a fianco di Gesù, a favore nostro… Ci viene chiesto solo di aprire il cuore, lasciarci riempire dall’azione dello Spirito Santo affinché collaboriamo con loro nel progetto d’amore che Dio ha per il mondo, per chi ci vive accanto, per quanti incontriamo nel cammino della vita. Siamo sicuri che, come nella parabola, “quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.” Lode al Signore per le meraviglie del Suo Amore! Uniti in Alto, Mauro e Maura.

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