Giacomo

di Anna Mazzitelli

Sabato e Domenica scorsi siamo stati con Giacomo e la sua famiglia.

Giacomo, il bimbo della prima preghiera di Filippo, il bimbo che a soli 7 mesi di vita si è ammalato di leucemia, che il 25 novembre scorso ha fatto il trapianto di midollo, che il 30 aprile ha compiuto 3 anni, e che purtroppo è di nuovo in recidiva, e i medici hanno detto alla sua famiglia che non c’è più niente da fare, se non accompagnarlo.

La sua mamma e il suo papà, che avevamo conosciuto a Monza durante il nostro “viaggio della speranza” nell’estate del 2013, volevano portarlo dal Papa, e tutte le strade sono state tentate per farglielo proprio incontrare, ma senza successo. Hanno però deciso lo stesso di venire a Roma, sabato scorso, e sono stati da noi.

Sono venuti in 5, lasciando a casa solo l’ultima nata, che ha 7 mesi, e hanno riempito la nostra casa e il nostro cuore di allegria.

Anche Francesco e Giovanni si sono subito trovati bene con loro, non ci sono state risse, pianti, litigi, ma solo tanto affetto e tanta familiarità, come se ci conoscessimo da una vita, e forse non è poi tanto strano.

Il fatto è che Giacomo, sarà il cortisone, sarà quello che ha passato, somiglia un sacco a Filippo, proprio fisicamente intendo, e la cosa più incredibile è che ha anche le stesse espressioni del viso, gli stessi atteggiamenti, fa le stesse smorfie. Mi sono ritrovata più volte, in quei giorni, a osservarlo e chiedermi cosa stesse pensando, perché quando se ne stava tranquillo sul suo passeggino immerso nei suoi pensieri era la copia esatta di mio figlio, sebbene con 5 anni di meno.

Giacomo, però, a differenza di Filippo, ti fa dei sorrisi che ti sciolgono il cuore, e gli si formano due fossette sulle guance che ti inducono a fare qualsiasi cosa per lui. Ed è furbo, il bimbo, sa di essere irresistibile, e usa questo potere senza vergogna.

Domenica mattina abbiamo fatto una visita a Filippo, e poi li abbiamo portati a Messa a Roma, nella nostra Parrocchia di adozione, dove molti pregano per lui senza nemmeno conoscerlo, eredità delle intenzioni di Filippo. Poi, dopo una bella colazione nelle salette dell’oratorio, siamo corsi a San Pietro per il Regina Coeli, e da lì abbiamo fatto una bellissima passeggiata al centro, abbiamo pranzato, camminato, preso il gelato, e quasi nessuno si è lamentato della fatica e del caldo.

Il momento dei saluti è stato un po’ triste, abbiamo passato due giorni come se fossimo fuori dal tempo e dalle preoccupazioni, ma poi è ricominciata la vita reale, e nessuno sa cosa succederà.

Ieri sera Chiara mi ha scritto questo messaggio, riferito ai giorni passati insieme:

Ho avvolto il pacchettino del catetere nel pezzo di pigiama di Filippo, l’ho fatto subito sabato sera quando me l’hai dato. Giacomo sabato era stanco. Domenica invece era tanto contento!

E in questi tre giorni a casa è davvero fiorito, è bellissimo, Anna, è sempre felice, è simpaticissimo!

Mia mamma è colpita da lui, ieri mi diceva: Roma l’ha fatto rinascere!

Oggi raccontavo tutto questo alla mia amica Stefi, e mi ha detto che anche lei lunedì sera (siamo usciti a mangiare una pizza con loro e altri amici: 6 adulti e 12 bambini!!) l’ha visto bellissimo, non ha smesso di giocare un minuto ed è stato tutto il tempo con i bambini mentre in genere si rabbuiva subito e iniziava a chiedere di andare a casa.

Io sono davvero contenta di essere venuta da voi, di essere venuta a trovare Filippo!

Chissà se ci sarà il miracolo della guarigione del midollo, intanto sono quattro giorni che il nostro bambino è come rinato e noi ce lo stiamo godendo come non mai!

Chiara, come me, crede fermamente nella possibilità di ricevere un miracolo, crede nella possibilità che suo figlio guarisca, e non smette un secondo di chiederlo.

Io sono con lei, l’ho fatto per Filippo, e ora lo sto facendo per Giacomo.

Ho bisogno di aiuto, di moltissime voci che si uniscano alla mia per smuovere il Cielo.

Filippo, lassù, vorrà pur fare qualcosa?

Per non lasciare nulla di intentato, domani sera andrò alla Visita alle Sette Chiese, il pellegrinaggio inventato da San Filippo Neri, portando con me l’intenzione per la guarigione di Giacomo. Chi ha scarpe buone e gambe allenate ci faccia un pensiero, più siamo a chiedere, meglio è.

10 risposte a "Giacomo"

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  1. Pregheremo anche noi per Giacomo e la sua guarigione. In città a Bologna questa settimana è scesa in Cattedrale dal colle l’immagine della Madonna di San Luca, tanto cara a noi bolognesi.
    Affidiamo senz’altro a Lei Giacomo, la sua famiglia e tutti voi.
    Sempre uniti nel cuore di Maria e Gesù.
    Silvia

    Grazie
    Silvia

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  2. naturalmente anch’io, da stamattina ho cominciato a pregare più decisamente per Giacomo. Vi chiedo di pregare anche per Michele, che ha un tumore alla gola che si è esteso al polmone (e nella preghiera ricordiamoci anche di sua moglie Paola e del loro figlio Francesco), e per Caterina, a cui da pochi giorni hanno diagnosticato un tumore al seno.
    Un abbraccio fraterno in Cristo risorto

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  3. Stasera il nostro piccolo gruppo di preghiera della
    parrocchia inizia la preghiera di novena alla Madonna del Carmelo, nelle mie intenzioni inserisco Giacomo e tutte le intenzioni di Filippo! Un abbraccio forte!

    Piace a 1 persona

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