Le sette preghiere di Filippo

omeliaCi sono stati dei momenti brutti, è inutile negarlo.

La malattia, il dolore e la morte non hanno niente di romantico e di tenero.

Un bambino di 8 anni non può sopportare il dolore fisico senza chiedersi quando passerà, e senza domandare perché sta succedendo proprio a lui.

In questo Filippo era molto bravo, dall’inizio della sua malattia, sei anni fa, io e Stefano gli abbiamo insegnato che non bisogna domandare “perché a me?”, e lui l’ha fatto veramente poche volte.

Ma verso la fine del suo calvario il dolore era costante, sebbene fosse sempre sotto forti antidolorifici, e a volte non riusciva a resistere e chiedeva aiuto.

In quei momenti, non potendolo aiutare in altro modo, lo stringevo a me e cercavo di consolarlo. Gli dicevo che non serve a nulla chiedere “perché”, dato che non avremo comunque risposta, ma che Gesù si è fatto mettere sulla croce per noi, e quindi possiamo offrire a Lui le nostre sofferenze, anche quelle fisiche, per aiutare Lui.

Non so come Filippo prendesse questa mia predica che tornava costante nei momenti più duri, ma sembrava accogliere le mie parole. Così gli dicevo di pregare, quando stava male, quando soffriva e sembrava non trovare sollievo, perché quelli erano di certo i momenti in cui Gesù non poteva non ascoltarlo.

Da qui le intenzioni di preghiera.

Sì perché pregare va bene, ma per cosa?

Il mio bambino stava per andare in Paradiso, quindi avevo un’occasione unica per affidargli dei compiti speciali, delle persone o delle situazioni a me e a lui particolarmente care, affinché le presentasse presto di persona a quel Gesù che si è fatto mettere in croce, e che poi ci ha insegnato come si fa a risorgere.

Pregavamo dunque così:

  1. Per Giacomo e per tutti i bambini che soffrono a causa di malattie
  2. Per nonno Italo, affinché gli passi il dolore alla bocca, e per tutti i nonni che sempre ci sono stati vicini
  3. Per Francesco e Giovanni, che Gesù li protegga sempre
  4. Per mamma e papà, perché siano sempre uniti e si vogliano sempre bene
  5. Per le persone che non credono, perché siano illuminate dalla Grazia e trovino Dio
  6. Per le coppie che non riescono ad avere bambini, perché possano averli, o, in alternativa, riescano ad aprirsi alla vita in altri modi e si sentano comunque genitori
  7. Per i bambini nelle pance, quelli che hanno dei problemi, che rischiano di non sopravvivere, e quelli che sono rifiutati dai loro stessi genitori, affinché il Signore li protegga, li guarisca e li salvi.

Giacomo è un bimbo di soli due anni e mezzo che il 25 novembre ha fatto il trapianto di midollo osseo a Monza, l’abbiamo conosciuto l’anno scorso e Filippo è rimasto molto colpito dal fatto che, così piccolo, dovesse attraversare questa prova. E come lui ci sono tanti, troppi bambini che soffrono, malati, che sono sottoposti a cure invasive e pesanti. E questo Filippo lo sa bene, e sono tutti nelle sue intenzioni e nel suo cuore.

Conosciamo persone che non credono in Dio. Sono nostri amici, parenti, conoscenti, frequentano la nostra casa o li incontriamo per i motivi più vari. Poiché per noi la Fede non è una collezione di precetti morali o di regole e imposizioni, non è un insieme di convenzioni e di consuetudini, ma è l’incontro con una persona vera, viva, Gesù Cristo, che se lo fai entrare stravolge la tua vita, siamo dispiaciuti per quanti non riescono a incontrarlo, e desideriamo condividere la preziosità e la grandezza di questo incontro. Filippo stesso comprendeva che una vita senza la fede è fine a se stessa, ma se illuminata acquista una prospettiva e un significato diverso in tutte le sue sfumature, dalle fondamentali alle banali, quindi quando gli ho chiesto di pregare per le persone che non credono gli si è aperto un mondo, ha capito che non è tutto stabilito, che si può cambiare, che si può imparare ad affidarsi a un Altro e a riporre la propria vita nelle Sue mani.

Abbiamo tanti amici che hanno difficoltà a concepire bambini, e questo Filippo lo sa. Io stessa, prima di riuscire ad avere lui, ho impiegato moltissimo tempo, sembra che l’infertilità dilaghi e rende tristi, duri, chiusi. Filippo e stato un bambino fortunato, è cresciuto con due fratelli in una famiglia aperta alla vita, e sa quanto sia bello avere una mamma, e per una mamma avere il suo bambino. Quindi gli è sembrato più che naturale pregare perché Gesù mandasse dei figli alle coppie che li desiderano e non riescono ad averne.

Ma con lui si parlava anche di adozione, di bambini che non hanno genitori e che possono essere accolti da genitori che non hanno bambini, per dare un senso a una maternità e paternità negata, e per dare a dei figli quello di cui hanno più bisogno, una mamma e un papà.

Infine Filippo non era all’oscuro che a volte i bambini, durante la loro crescita nella pancia della mamma, non ce la fanno. E’ successo a persone che lui conosce e noi non abbiamo potuto nasconderglielo. A volte questi bambini hanno dei problemi, delle malattie, a volte succede qualcosa che mette a rischio la loro vita (lo stesso Francesco se l’è vista brutta e questo a casa nostra non è mai stato un segreto). Altre volte, invece, questi bambini non hanno nessun problema, ma hanno genitori che non li accolgono come un Dono e desiderano liberarsi di loro.

Filippo a 8 anni era in grado di sostenere la gravità di queste realtà e sapeva farne scaturire preghiere e suppliche, nei momenti di maggior sofferenza, nei momenti in cui, certamente, veniva ascoltato.

E a maggior ragione, ora che è vicino a Gesù, ora che la sua mamma è la Mamma per eccellenza, saprà far valere le sue ragioni.

Affido quindi a lui queste intenzioni, certa che verrà ascoltato.

Anna

14 risposte a "Le sette preghiere di Filippo"

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  1. Ciao Mamma di Filippo. Credo che siano li, in Paradiso, Teodoro mio figlio è il tuo meraviglioso Filippo. E credo ️Spero che Filippo possa insegnare la strada a Teo, la strada giusta, quella che io non ho avuto tempo di mostrargli. E noi mamme ce la faremo.

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  2. Questo blog invita tutti alla preghiera,alla fede,all’amore reciproco…tutto aldilà di questo evento assume un aspetto secondario…la malattia e la sofferenza scalfiscono l’animo umano.Il piccolo Filippo e la sua famiglia ci aiutano ad aver più forza e reagire alle difficoltà…grazie

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  3. Grazie Anna, il vostro esempio ha ispirato delle riflessioni anche in me (e la mia famiglia) che non trovo conforto e speranza nella fede, o almeno in senso tradizionale.a presto e dal vivo.federica

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  4. Leggendo della vita di Filippo il mio cuore si riempie di gioia perché penso a come Dio attraverso Filippo e la sua famiglia sia sempre li a manifestarci il suo continuo amore.
    Filippo ti prego di chiedere al nostro Amorevole Padre il miracolo di un bimbo a me e a mio marito che da parecchi anni lo cerchiamo e inoltre ti chiedo di aggiungere che nel caso in cui ciò fosse possibile di metterci tanto della tua santità.
    Grazie alla tua famiglia per aver reso pubblico tutto questo.
    Vi abbraccio forte
    Raffaella

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  5. Carissimi, ho conosciuto la vostra storia (” meravigliosa” oserei dire seppur dolorosa), questa mattina a TV2000 e non ho parole per complimentarmi con voi per tutto e sono certa che Dio vi sia vicino. Mi sento piccola di fronte a Voi, ma vi scrivo perché vorrei unirmi alla preghiera che Filippo dedica a chi non ha fede, perché il mio caro figlio,pur avendo avuto una educazione cattolica ed essendo comunque quello che si dice una brava persona, si è allontanato dalla Fede, io soffro per questo e desidero tanto che torni sulla strada del cattolicesimo.
    Scusate. Grazie per la vostra preziosissima testimonianza.
    Gabriella

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    1. Grazie a te Gabriella per il tuo commento. Pregare per chi non ha fede è per noi una urgenza non trascurabile. In questi anni ne abbiamo incontrate molte di persone che non cercano Dio, abbiamo percepito la loro sofferenza e sentiamo di dover far qualcosa per loro, soprattutto con la preghiera.

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      1. Grazie per la risposta.
        Sai Anna oggi mio figlio e noi abbiamo già ricevuto una Grazia , (diciamo terrena, ma importante):
        E’ proprio vero che quando ci si rivolge al cielo tutto diventa più semplice.
        Mi permetto di abbracciare te e la tua famiglia.

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  6. Ancora una volta stamattina vi ho guardato con occhi meravigliati mentre eravate in tv a parlare di Filippo, a raccontare la vostra fede…così salda…così speciale…ogni volta che mi accosto a voi, alla vostra storia provo una stima profonda e un’ammirazione difficile da spiegare….ogni volta rimango sorpresa dalla vostra forza.
    Mentre vi guardavo stamattina mi è venuto spontaneo rivolgermi a Filippo e chiedere a lui un miracolo. Ad una mia cara amica giorni fa hanno diagnosticato un brutto male…uno di quelli che purtroppo lascia poche speranze di sopravvivenza. Sto pregando per lei e vorrei tanto ci fossero soluzioni che al momento sembrano non esserci.
    So che la preghiera di molti può smuovere le montagne….o forse no…però Filippo, Anna e Stefano mi hanno insegnato a crederci.
    Allora dolce draghetto ti chiedo questo stamattina…..fai piovere un altro miracolo…aiutami a starle vicino.

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  7. Sto finendo di leggere il libro mi ha emozionato e soprattutto mi ha insegnato molto. La storia di Filippo la voglio raccontare a mio figlio . Grazie per avermi insegnato tante cose!!!!!!!

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